Lettere dal mondo 2007

21 maggio 2007 – Rita Castelli

Carissimo, avevo nostalgia dei tuoi scritti.
Come state? Qui tutto continua bene, stiamo lavorando moltissimo per l’incontro di sposi che avverrà prima della mia venuta in Italia. Abbiamo avuto vari incontri con i giovani, sono stati davvero belli. I giovani hanno risposto benissimo impegnandosi con drammatizzazioni, canti, testimonianze ecc.
Sto facendo alcune fotografie da portare al Gruppo Missionario, certamente non esprimono la realtà nella quale viviamo, presentono solo le cose belle…
Salutami tantissimo tutti e, nulla succedendo, verso la metà di luglio arriverò nel mio paese.
Ciao,

Sr. Rita

23 marzo 2007 – Sr. M. Laura Betti (Roma)

Carissimo Adriano Palentini,
sono rientrata in questi giorni a Roma e desidero farLe giungere il mio ringraziamento per l’attenzione usatami rispetto alla missione dell’Ecuador.
Fa tanto bene sentire persone che vibrano per le problematiche missionarie e sono disponibili a condividere progetti ed iniziative, capaci di promuovere la dignità di ogni uomo nell’aspetto umano e spirituale. Ciò mi ha incoraggiato a non demordere nel cercare di realizzare il “sogno” che sta prendendo forma a favore dell’alfabetizzazione di tanti bambini, in Ecuador.
Grazie di cuore per il suo interessamento. Un grazie speciale a tutto il gruppo GAM, che opera con generosità per mantenere alta la tensione missionaria insita in ogni cristiano.
Invio a Lei e famiglia, oltre che al gruppo, i miei riconoscenti saluti accompagnati dalla preghiera a Maria, Stella dell’evangelizzazione, perché vi aiuti a realizzare quanto di più caro avete nel cuore.
Con stima,

Sr. M. Laura Betti

02 marzo 2007 – Mariella Tadiello

Grazie della tempestiva risposta. Leggendola mi sono accorta dell’errore di battitura: i giovani erano 1400; sempre un bel numero!!
Fa impressione vederli, perchè tutti indossano la divisa, ed ogni collegio o scuola ne ha una propria. Grazie ancora. Saluti a tutti.

Sr. Mariella

28 febbraio 2007 – Mariella Tadiello

Carissimi, il tempo passa rapidamente. Grazie per tutte le notizie che ho ricevuto. Fa piacere essere ricordati e continuare ad avere contatti e notizie di tante persone care.
Qui le cose procedono. Stiamo facendo un po’ di corse per la nuova fondazione, Se é nei piani di Dio, credo che tutto andrà per il meglio. Grazie fin da ora per l’aiuto che ci darete.
Il mercoledì delle Ceneri il padre marianista ci ha invitate a Latacunga per l’imposizione delle ceneri ai ragazzi. Erano circa 2400, il cortile era pieno!! Uno spettacolo di giovani impressionante. I genitori sanno del nostro arrivo e sembrano contenti.
Un affettuoso saluto unito alla preghiera a tutto il gruppo G.A.M.
Che Dio e la Vergine Maria guidi la vostra missione e vi Benedica.

Sr. Mariella

28 febbraio 2007 – Renato Trevisan (Redenção)

Carissimi amici del Gruppo GAM di Caldogno, Pace e Bene!
La Quaresima è arrivata puntuale! Chissà se al suo arrivo siamo stati puntuali anche noi! Sono propenso per il sì, certamente.
L’entrare in contatto con voi, fa parte del mio obbligo quaresimale.
Ci siamo visti pochi giorni prima del ritorno in Brasile a Redenção… presso “la sala prefabbricata” vicina alla canonica di Caldogno. Non è stato solo un saluto rapido e formale, ma la riconferma che “volevamo continuare a darci una simbolica mano” per vivere la missione insieme, sia pure in contesti e situazioni diverse.
Come vi ho accennato altre volte: è bello e confortante, pensarci come gruppo – comunità che riesce a costruire ponti o ad aprire sentieri in cui idee, iniziative, hanno per unico scopo l’annuncio del Vangelo; creare non solo le premesse, ma l’inizio del Regno di Dio.
Ai motivi di sempre per scrivervi si aggiunge quest’anno la “Campagna della Fraternità” (iniziativa quaresimale tipica della Chiesa brasiliana) che ha come tema: “FRATERNITÀ E AMAZZONIA, vita e missione in questo suolo” (vida e missão neste chão”). In tutte le chiese , durante tutta la Quaresima, non si parla d’altro e non si lavora che per questo obbiettivo.
Il tema sulla salvaguardia dell’Amazzonia non interessa solo il Brasile o l’America del Sud, ma il mondo intero! È la più illustre ammalata del pianeta terra. Molti propongono ricette per curarne la devastazione, suggerendo anche di sottrarla alla giurisdizione del Brasile perché “è un bene dell’umanità” – si dice. Esatto! È il ragionamento giusto per rivendicare alla stessa maniera e dichiarare “il petrolio o l’energia nucleare, o altro ancora” come “bene dell’umanità” e non come proprietà di alcuni stati soltanto, che tanto condizionano e ricattano il mondo! Noi qui riflettendo sulla straordinaria ricchezza dell’Amazzonia, e cercando di portare avanti qualche iniziativa, abbiamo visto che altri paesi “ricchi”, mentre suggeriscono di sottrarre all’America Latina, al Brasile in particolare, l’Amazzonia, non sono disposti a dichiarare beni dell’umanità le loro ricchezze…….
Sostituendo il Parroco, una settimana fa, mercoledì delle ceneri, alla gente che gremiva la chiesa di Cristo Redentore di Redenção, ricordavo che “la cenere” che ponevo sulla testa, assieme “alla conversione e al credere al Vangelo”, esigeva anzitutto l’impegno per il rispetto, per la difesa dei suoi più antichi abitanti, gli indios, e dopo anche la preoccupazione per l’ambiente, certamente il piú ricco, il più vicino, per dirlo con la Bibbia, a quello uscito dalle mani di Dio nel momento della creazione.
Da quando sono tornato (8 gennaio) non mi fermo. A mala pena riesco ad essere fedele alle poche ed essenziali attività che mi sono prefissato. Infatti qui, le emergenze sono sempre tante, le piú disparate per il genere, ma con il denominatore comune di sempre: “Fame!”. Sì, proprio anche quella fisica! Un vero controsenso per essere in Amazzonia!
Sempre mercoledì scorso, giorno dell’inizio della Quaresima, l’abbiamo trascorso (è qui con noi, Maria, sorella del confratello P. Mario Pezzetti), a mettere insieme tutto ciò che serviva a una “poverissima” famiglia kayapó per prepararsi da mangiare – compresa anche la legna per il fuoco – e per dormire la notte, in una casa-stamberga abbandonata; tra l’altro lei, la mamma.. portatrice di handicap…nel volto….).
La sorella di P. Pezzetti, quando vide la scena esclamò, “qui è peggio che a Betlemme!”. Irejê è il nome della mamma. Ha due bambini, il primo bello e sano; la seconda una bambina è portatrice dello stesso handicap della mamma; poi Krãbyru, il nome del papà (vi mando la foto). Una “sacra famiglia” che rappresenta un’infinità di povere vittime di un’ingiustizia immane, generata dalla incapacità di condividere, di “offrire gli evangelici pane e acqua” a chi ha fame e sete…..
Sono state situazioni come queste, che mi hanno fatto parlare (e lasciare il testo scritto nelle mani del Presidente della FUNAI – l’autorità massima del governo brasiliano per le politiche degli indios – venuto a Redenção), su una situazione insostenibile, antiumana visto l’abbandono in cui si trovano gli indios kayapó che arrivano a Redenção per cure mediche e assistenza di ogni tipo. Mi ha anche risposto, dicendo che aveva già dato disposizioni per risolvere la situazione. ”Ha dato le disposizioni…” Giá, il Labirinto delle scartoffie e dei bei discorsi nei corridoi e negli uffici dei grandi palazzi della capitale Brasilia!
Comunque noi siamo presenti, stringendo la “candela accesa, quella della luce tremolante” a testimoniare che il Signore c’è, e c’è soprattutto per persone come Irejê – Krãbyru e figli.
Ma contemporaneamente abbiamo anche fatto il possibile, assumendoci le spese del viaggio, dopo aver chiarito bene cosa dire alle autoritá, perché volevamo che fossero gli stessi indios kayapó ad andare a Brasilia (16 kayapó dei villaggi di Tekrejarôti e Kre-‘ãpari), a far sentire le loro rivendicazioni e proposte. (Vi mando una foto prima della loro partenza!).
Mi fermo qui, perché mi accorgo che le idee e i sentimenti si accavallano ed escono un po’ a valanga!
Vi auguro una buona Quaresima! Continuiamo insieme. Non ci mancano il motivi per questo!.
Saluti cari alle vostre famiglie, a tutti i membri del Gruppo Gam, a quanti collaborano in qualche modo con voi, ai compaesani, a tutti coloro che vogliono bene ai missionari/e di Caldogno e non solo! A Don Gigi, a Don Giacomo, a Don Sisto e a Don Marco, alle Suore e ai bambini dell’asilo (speriamo imparino subito la geografia fisica, ma soprattutto umana, sociale del mondo)… a tutti insomma!
BUONA QUARESIMA E BUONA PASQUA!
Vostro, con affetto e stima

P. Renato T.

P.S.: P. Danilo Lago è uscito dall’ospedale, si muove su una sedia a rotelle, si alza… insomma si sta recuperando. Gli interventi sulle ossa sono terminati (ha la gamba inchiodata)… ora manca quello sul tendine. Naturalmente saluta tutti e ringrazia per le preghiere.

02 febbraio 2007 – Rita Castelli

Carissimo, grazie delle informazioni su Caldogno. Ho già letto tutto. Il comune, mi sembra, si stia impegnando per far si che il nostro paese sia sempre più funzionale, non ti pare?
Oggi é arrivata la generale in Acre, Sr. Carmela. Sabato verrà da noi per la visita canonica.
Sabato scorso abbiamo realizzato l’assemblea parrocchiale con la presenza di 120 collaboratori, o meglio monitori che portano avanti l’evangelizzazione nell’interiore e nella foresta. Sono molto impegnati e disponibili. Alcuni, hanno camminato 20 ore in mezzo a fango, piogge e tanti disagi. Sono davvero molto bravi. Nell’assemblea abbiamo portato avanti i lavori con il metodo: Vedere la realtà, Giudicarla, Prendere delle decisioni e Celebrare il tutto con il Risorto.
Prega e pregate per noi, perché il Signore continui operare maraviglie nel suo popolo.
Un abbraccio.

Rita

28 gennaio 2007 – Lucia Comberlato (Gulu – Uganda)

Carissimi, ora la situazione è calma, almeno si può andare per le strade senza paura di ricevere qualche sparo; però la semente dei ribelli non è ancora morta.
Il nostro Arcivescovo e altre Autorità continuano a lavorare per la pace. Il Sudan rifiuta di ospitare sul suo territorio gli incontri per la pace.
Ora c’è un po’ di paura, perché anche gli altri Stati confinanti rifiutano il capo dei ribelli con i suoi collaboratori; e come vi mettono piede li arrestano. Ora si sta a vedere come si comporteranno. Alla gente dei campi profughi è stato detto di ritornare nelle loro case. Ma la gente ha timore per questa situazione; qualcuno ritorna, altri al mattino vanno nei loro villaggi, ma alla sera ritornano ancora nel campo profughi.
Da Natale ho cominciato ad andare fuori, la domenica, a pregare nel posto dov’ero prima, un grande campo frequentato dalla gente di quattro cappelle. Veramente ho trovato tutta la mia vecchia gente felice che io sia tornata ancora tra di loro.
Ciò che mi fa dispiacere è vedere che le Associazioni presenti per gli aiuti umanitari non sono cattoliche e stanno portando via la nostra gioventù pagando loro la scuola e dando altri aiuti. Qui in Uganda ce ne sono tanti di questi aiuti umanitari, e che auto hanno per viaggiare! Sono quasi tutti di altre religioni.
Chiedo di non inviarmi altre e-mail finché non ve ne mando una io. A Kampala stiamo aspettando un nuovo collegamento internet, quello vecchio è in uso solo ai laici.
A voi non chiedo di realizzare nessun progetto, qui, ma accetto ciò che date per aiutare i bambini orfani e poveri nella scuola, almeno che imparino a leggere e a scrivere.
In febbraio andrò nella vecchia Missione dove porto avanti questo lavoro per la scuola dei bambini. I Superiori mi hanno chiesto di farlo ancora, anche per la distanza da questa missione (200 km) e per le strade dissestate, piene di solchi e buche, quando non ci sono le piogge!
Quando sarò là farò anche qualcosa di concreto, e in accordo il Padre Missionario stabiliremo le priorità. Poi vi farò sapere con più precisione. Grazie infinite delle comunicazioni; spero di risentirci ancora più avanti.
Se avete qualche offerta da mandare potete chiedere a Bicego Alessio, il papà del ragazzo di Maglio di Sopra tramite il quale vi invio questo messaggio. Potete fare riferimento a lui, vi indico il suo numero di telefonino: 3481405049. Lui lavora molto per la Missione, perché era stato qui come volontario per due anni e ogni tanto ritorna qui.
Termino con i più cari saluti e un ricordo di preghiera. Il Signore vi aiuti e benedica il vostro apostolato Missionario.
Con sincero affetto.

Sr. M. Lucia Comberlato